Il Mustang del Lago di Garda potrebbe essere italiano

12.04.2013 15:52

P-51D Mustang del 6° Stormo di Ghedi (Foto: Aeronautica Militare Italiana)

 

Si susseguono i nuovi dettagli riguardanti il P-51D inabissatosi al largo di Lazise. In una delle ultime immersioni, infatti, il robot subacqueo dei Sommozzatori Volontari del Garda avrebbe inquadrato una coccarda tricolore su una delle ali. Si tratterebbe quindi di un Mustang italiano, di quelli che volarono nell'Aeronautica Militare del secondo dopoguerra. Vi è persino un'ipotesi sul nome del pilota: si tratterebbe del Ten. Paolo Tito, in forza al 2° Stormo di Orio al Serio, disperso dal 7 agosto 1951.

L'Arma Azzurra ne prese in carico circa 170 tra il 1951 e il 1958, inizialmente come caccia di prima linea. Dopo l'avvento dei jet furono relegati al compito di traino bersagli - cioè di maniche a vento dove i piloti da intercettazione dovevano mettere a segno dei colpi per ottenere la "combat readiness", vale a dire l'abilitazione al combattimento.

Come detto, alla fine degli anni '50 furono tutti radiati, ma solo uno oggi si trova al museo di Vigna di Valle vicino Roma. Non si conosce il destino degli altri, ma è possibile che siano finiti tutti alla scuola dei Vigili del Fuoco delle Capannelle per essere usati nelle esercitazioni antincendio. Cioè, in pratica, per essere bruciati.

Maggiori particolari verranno resi noti al pubblico nella conferenza stampa che il Gruppo Volontari del Garda terrà presso la biblioteca di Bardolino (VR) il 19 aprile alle ore 20,30.